È un Sándor Márai insolito e sorprendente l’autore di questo divertente romanzo, che svela con la sottile arma dell’ironia l’ipocrisia spesso nascosta nella società e dietro il grande “amore per gli animali”. Lo scrittore ungherese scomparso nel 1989, divenuto famoso grazie a capolavori intensi e drammatici come Le braci, La recita di Bolzano e Divozio a Buda, svela in questa occasione la sua natura meno conosciuta di umorista sottile e arguto moralista. È lo stesso Márai a spiegare il felice cambio di rotta nella premessa del libro, che assume i toni di un’autodifesa burlesca ma riuscitissima, provocatoriamente intitolata Cave canem. «Attento, lettore! Questa è la storia di un cane» avverte da subito l’autore e prosegue riconoscendo che «nel corso della loro carriera, talvolta gli scrittori, persino i più sofisticati» sono colti da «una debolezza che li induce a distogliere la loro attenzione e i loro intenti creativi dall’eterno nobile modello, l’uomo, per volgerli verso creature di rango inferiore, verso semplici figuranti che si muovono sul vasto palcoscenico del creato». D`altronde, dichiara Márai «non si può pretendere che uno scrittore se ne vada in giro perennemente in abito togato, che assuma sempre pose tragiche». È per questo che, sfidando lo sdegno degli «arcigni profeti» che esortano a dedicarsi ai gravi problemi dell`umanità, decide di scrivere un romanzo su un cane. Nasce così, per la sorpresa e il divertimento dei lettori, un romanzo pieno di vivacità con un protagonista unico e indimenticabile, il cucciolo di nome Truciolo: personaggio vero e forte, molto più umano di tanti padroni. Attraverso gli occhi e le peripezie della bestiola, Sándor Márai racconta piccoli e grandi fatti del quotidiano, smaschera i sentimenti di amore, solidarietà e accondiscendenza ma anche gli egoismi, le meschinità, le menzogne che caratterizzano i rapporti sociali e familiari. Ma soprattutto riconosce e ammira nello spirito ribelle del piccolo cane, il riflesso della natura irrequieta e imperfetta che rappresenta l’essenza stessa della vita. Lo scrittore rivela il suo pensiero e la sua interpretazione della vita e dell’umanità, in un racconto di grande profondità morale ma mai pedante anzi sempre lieve e giocoso. Per questo motivo Truciolo può essere considerato uno dei libri in cui più apertamente si manifesta la vena autobiografica di Sándor Márai.